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Archivio del blog, Aprile 2005


Lunedi 18 Aprile 2005

Senza parole

Adobe si compra Macromedia.

scritto da pecus alle 12:28 §

Mercoledi 13 Aprile 2005

Ministri senza portafoglio

La limpida ricetta del nostro brillante premier per uscire dall’imbarazzo reale e politico dello smacco delle elezioni con un anno di legislatura da portare alla fine è stata illustrata ieri al capo dello stato: grande rilancio del programma e lieve ritocco alla squadra, con l’ipotesi di due nuovi ministeri senza portafoglio, per il Mezzogiorno e le Aree Urbane. (da Repubblica)
Quindi è tutta facciata: per un cambio di rotta significativo i neoministri dovrebbero averlo sì il portafoglio, ma così si sforerebbero i bilanci della finanziaria già duramente bacchettata dalla UE. E non cambiare neanche un po’ la squadra costringerebbe Bondi a dichiarazioni acrobatiche.

L’unica cosa certa è che il portafoglio dei due neoministri non sarà certo vuoto: noi cittadini li pagheremo eccome, come al solito per non poter far nulla.

scritto da pecus alle 10:38 §

Martedi 12 Aprile 2005

Perché il tasto reset è in posizione recessa

C’è una ragione per cui bisogna prendere una penna e tenere premuto per dieci secondi il tasto di reset sui router/modem ADSL per resettarli e perdere così qualsiasi configurazione impostata. La ragione è che certi operatori telefonici (no, non la solita, una che invece sembrava seria: COLT) sono gelosi dei propri parametri. Se telefoni, non te li dicono. Deve venire il tecnico. Ma tu lo scopri dopo che il danno è fatto, dopo che mentre tenevi premuto il tastino dicevi "figurati se non sappiamo configurare ’sto coso, abbiamo sistemato il router ISDN in quattro e quattr’otto…". Così invece che avere 5 IP statici pubblici siamo senza connettività. AAARGH!

scritto da pecus alle 17:46 §

Giovedi 7 Aprile 2005

In macchina con Bill

Leggo su Engadget che Fiat includerà su tutti i nuovi modelli computer di bordo con sistema operativo Microsoft. Ovviamente viene subito in mente la barzelletta "Se Microsoft costruisse automobili…", e infatti è il primo pensiero della redazione. A voler essere cattivi, le Fiat non hanno bisogno di un computer di bordo made in Redmond "per spegnersi improvvisamente mentre viaggiate in autostrada. Dovrete fermarmi in una piazzola, chiudere i finestrini, spegnere la macchina, riavviarla e tirare giù nuovamente i finestrini per ripartire". Avessero fatto l’accordo con BMW uno non ci avrebbe pensato. (comunque, a quando un bell’hack per farci girare Linux embedded? I numeri perché il car hacking & modding diventi più popolare di quello delle console ci sono tutti).

scritto da pecus alle 19:44 §

Ho un problema con lo scanner…

Io: scusa?
CL: lo scanner non funziona…
Io (pensando di fare una battuta): ma l’hai acceso?
CL: è che io non lo conosco questo scanner, più ci sto lontano e meglio è…
Io (accendendo lo scanner): mi sa di sì

scritto da pecus alle 18:33 §

Martedi 5 Aprile 2005

On Air

un bel microfono classicoDevo prendermi un microfono per poter chiamare con Skype. Pensavo che il portatile avesse un microfono integrato (eh, il TiBook), e invece niente. Molto probabilmente finirò con un Trust, o qualcosa di simile, tipo regalo da uovo di Pasqua di liquidazione, ma se proprio potessi scegliere, vorrei un bel microfonone ad asta modello Ray Charles, o Billy Holiday. Ma anche su eBay è overbudget (più che tutto perché bisogna aggiungere 200€ di interfaccia microfono usb).

scritto da pecus alle 22:50 §

Lunedi 4 Aprile 2005

Haiku regionale

Berlusconi è più preoccupato di Montezemolo: la sua squadra non vince più.

scritto da pecus alle 16:04 §

Da lacrima a lacrima il passo è breve

Immagino che Vespa occuperà anche questa sera la rete uno. E avrà il volto segnato dalle lacrime. Non per il papa stasera, ma per il centrodestra.
A noi resta il conforto della vita eterna e della Nexus.

scritto da pecus alle 15:53 §

Rispetto

Conosco bene l’attaccamento sincero e genuino della Polonia al proprio papa. Senza aver vissuto in Polonia, senza aver parlato con la gente, senza averne studiato la storia e letto la letteratura di sofferenza e di martirio non si capisce come possa un paese amare in maniera così incontenibile il proprio papa.
Woytila ha rappresentato il Cristo polacco, il salvatore, il profeta e il tramite della riconquista della libertà dagli oppressori stranieri. La Chiesa polacca, che si è irrigidita per configurarsi come contropotere forte quanto quello politico, che ha costruito un esercito di opinione, di bandiere, di simboli, da opporre a quello comunista, ha trovato nel suo arcivescovo di Cracovia assiso papa un messaggero del proprio desiderio di libertà. L’ha messo di fronte al mondo, e complice la storia, ha visto il proprio sogno realizzarsi.

Rispetto il grande e sincero amore dei polacchi per il proprio papa. La partecipazione di questo popolo e di questo paese alla vita umana e alla vicenda religiosa di Giovanni Paolo II è sempre stata commovente. Eppure oggi credo che ci sia una deriva mistica impropria, che invoca a sè le spoglie del pontefice per evocare egoisticamente un mito, costruendo una sacralità della patria incarnata nel papa polacco che confonde il ruolo, il tempo, la portata della sua figura ammantandoli nell’epica del Destino di un paese e un popolo. È il desiderio di seppellire Woytila al Wavel, la cappella dei re e dei principi polacchi a Cracovia, che sancirebbe questa impropria glorificazione. La concessione della reliqua del cuore, se non delle spoglie, non è una riduzione, ma l’amplificazione simbolica della richiesta: essa diventerebbe immediatamente il cuore mistico della Polonia Santa.

Il rispetto dovuto a questo papa, a questo uomo comunque grande, per il mondo e per la Chiesa, passa anche per un ritorno ad una prosaicità neutra, se non in qualche modo laica, nel momento della sua morte. A me sembra irrispettoso dell’attenzione che questo papa ha avuto per la propria chiesa globale, dai giovani ai vecchi, dagli indigeni dell’Oceania ai giovani secolarizzati degli Stati Uniti, dai popoli oppressi — il proprio come quello cubano — a quelli del benessere, ridurlo ad una figura mitica di un solo paese e di un solo popolo.
È stato il papa di tutti, credo dovrebbe restarlo anche ora.

P.S.: pur con tutti i distinguo, il mio giudizio sulla figura di Giovanni Paolo II come primate della Chiesa Cattolica è positivo. Ha riparato a torti della storia, ammesso colpe difficili, cercato la riconciliazione e l’ecumenismo (grazie Mucho Maas), unito le chiese del mondo, toccato la gente, stimolato vocazioni. È difficile credere tuttavia che pur con queste grandi svolte ci fosse spazio per quelle esigenze più libertarie che un pensiero laicizzato e occidentale ha preteso sulle materie più delicate, di etica, rispetto della vita e della persona. Si è voluto, credo con poca reale consapevolezza dei giochi di potere nella Conferenza Episcopale, addebitare al papa scelte conservatrici in questi campi. Con la sua morte si sgombra il campo dalle personalizzazioni.

scritto da pecus alle 12:54 §

Venerdi 1 Aprile 2005

Tagged!

Tagged!Scendiamo al bar a prendere un caffè e ci troviamo davanti (dietro?) al più classico dei pesci d’Aprile. Io ci ho provato a ordinare una GoogleGulp, ma non l’avevano…

scritto da pecus alle 11:38 §

Il papa sta male? Tranquilli, io sono sempre qui.

Inutile pensare alla successione a Karol Woytila. La puntata di ieri sera di Porta a Porta ha condotto una lunga intervista al suo über omnia, il Cavaliere. Per rassicurare il pubblico, è stato ritenuto opportuno non interrompere la trasmissione per diffondere notizie in diretta dal Vaticano.
La redazione giornalistica del TG 1 avrebbe voluto almeno trasmettere in sovrimpressione "abbiamo le mani legate" ma per non allarmare il pubblico ulteriormente alla fine è andato in onda un rullo con scritto che la puntata era registrata. Dal futuro.

Lo ripeto: domenica sapete cosa fare.

scritto da pecus alle 09:34 §

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