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Mercoledi 14 Gennaio 2004
Lo so, è una stanca parafrasi dello slogan del comune che imbonisce e sfotticchia mentre stravolge la città. Non mi sono mai lamentato, non mi unirei al coro urticante di chi lascerebbe tutto com'è pur di non cambiare abitudini, ma una cosa mi manda in bestia: il cambio dei sensi unici. Dribli il traffico con funambolismi da Teseo nel labirinto e ti arresti incredulo, incodato, inevitabilmente alla direzione obbligatoria che ti ributta nel serpentone di auto, ingorghi e cantieri. I sensi unici. A Napoli un mero decoro urbanistico, ma Torino ti impone obbedienza e regale rassegnazione. I cantieri invertono le direzioni e niente è più come prima. Meno che mai il tempo di percorrenza.
Perseguendo in questo mio tentativo di scimmiottare gli uffici stampa e comunicazione del comune, aderisco allo slogan. Apre atrium, due padiglioni a vela gianduiotto che tagliano longitudinalmente piazza Solferino. Oltre che dalla nuova webcam si vedono anche da corso Re Umberto, a diversi chilometri di distanza. Un cuneo chiaro in mezzo agli alberi, al fondo della prospettiva. Confesso, non ricordo cosa si vedesse prima. Forse le facciate dei palazzi della piazza, forse solo le fronde degli alberi su uno sfondo indistinto. Venerdì vado a vedermelo da vicino. Aperitivo offerto dalla "città sempre in movimento" e dalla Carta Musei.
PS: i video sono a cura di Igor di DigiZen.
Martedi 13 Gennaio 2004
Stesso tempo di ieri per arrivare al lavoro, oggi partendo da Milano. La teoria della relatività conosce nuove interpretazioni se sottoposta allo sciopero degli autoferrotranvieri e al traffico milanese. Dal momento che è un argomento principe delle radio in questi giorni, evito di aggiungere banalità ma sono sorpreso del senso di inevitabilità che sembra zittire l'ira e l'insofferenza come un manto di neve. È un traffico funebre, una processione lenta ma composta, una circostanza insormontabile e dunque normalizzata, compatibile con ritardi nel presentarsi al lavoro come a scuola.
Domani la butto sul trekking: se continua lo sciopero vengo in ufficio a piedi (perché il motorino è a Torino e la bici pure). 7 km, a poco meno di 3.5 km/h potrei arrivare prima che in macchina.
Di soluzioni geniali una manca, l'altra l'ho trovata grazie a un tip di macosxhints: MailRelayer, disponibile in prova gratutita per 30 giorni, è un server IMAP che si installa sul vostro pc e vi mette a disposizione l'intero corpo di messaggi di posta elettronica che avete su Outlook. Per me che devo trasferire decine e decine di messaggi dai file .pst che ho masterizzato quando sono passato al Mac è un toccasana. Inoltre, converte automaticamente gli allegati ai messaggi dal formato proprietario TNEF di Microsoft in standard Internet. Né TNEF's Enough, né tnef sono grado di estrarre allegati presenti all'interno di messaggi MAPI contenuti in uno stream TNEF.
La soluzione che manca è proprio questa. La mia esigenza specifica (estrarre documenti PDF inoltrati da una regola di Outlook) confina il problema in un ambito finito. In linea teorica non dovrebbe essere difficile scrivere uno script che estragga il blocco delimitato da %PDF-1.4
(dove la versione può variare ma resta sempre facilmente isolabile con un'espressione regolare) e l'ultima occorrenza di %%EOF
. Il mio problema è la presenza di caratteri binari confonde sed
e awk
, e di perl non ricordo molto per provare a scrivere qualcosa.
Se qualcuno è in vena di dare una mano è ben accetto.
Lunedi 12 Gennaio 2004
Torno a scrivere dopo una lunga pausa. Senza spiegazioni, motivi o vere ragioni. Dei propositi di inizio d'anno non se n'è fatto niente: resta la solita corrente alternata, essere e voler essere altrove, eppure non alienarsi per non restare attraversati dagli eventi, invece che attori dichiarati. Così dopo quattro ore per raggiungere l'ufficio (che partissi da Torino non credo oggi faccia differenza), entro lambendo la pausa pranzo, ma con almeno un'immagine divertente negli occhi, sfuggita purtroppo alla macchina fotografica: distinto signore in vespa, con appoggiato sulla metà posteriore del sellino sgabello stile Luigi XVI. Per "nobili passeggeri"…