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Lunedi 15 Dicembre 2003
Comincio a scoprire la città. Un po' perché mi concedo orari flessibili, soprattutto per aggirare la staffilata di scioperi di questi giorni, un po' perché faccio cena con amici (che mi rimproverano di sbagliare l'indirizzo del loro blog: vero, ma nella rivoluzione lavorativa e tecnologica, mi manca ancora l'accesso ftp al sito, e dunque aggiornamenti bloccati — grazie fastweb e microsoft). Oggi c'è una luce limpida e pulita, perennemente affacciata sull'orlo di un palazzo, cornicione, spigolo. È un banchetto pantagruelico di effetti halo, proiettati continuamente in un album di nozze.
Per arrivare in ufficio ho fatto la sauna. Tra computer e borsa con il cambio di vestiti camminare quasi un'ora da Centrale a Cadorna è stato impegnativo. Settimana ancora all'insegna dell'organizzazione, ma con impegni severi di lavoro. Devo trovare almeno il tempo per ripristinare la mia lettura quotidiana di RSS però…
Mercoledi 10 Dicembre 2003
Milano. Stamattina nevischiava, ma uscito dalla metropolitana non c'era più traccia di neve e sembrava che avesse fatto solo la consueta spolverata di pioggerellina notturna. Le persone erano più tranquille: forse la mattina non sono ancora possedute dal demone dell'urgenza e della frenesia, da lavoro, da shopping, da contemporaneità, da progresso, locuzione futurista che rende bene il senso di accelerazione che appare così evidente a chi viene da fuori. Sono riuscito a sedermi e giocare un po'. Fa molto giapponese giocare con il cellulare in metropolitana, e avrei messo anche le cuffie, ma il Joybee era scarico. Due ore dopo rotto. Non so se sia il Mac o il viaggio in Finlandia, ma la batteria non si ricarica e la mia collezione di MP3 conosce un forzato periodo di clausura.
Milano. L'ufficio è in pieno centro, dietro Cadorna. È una stanza, con due tavoli, un'appenderia, quadri insignificanti alle pareti, servizi di segreteria integrati. Costo esorbitante, sensazione di non appartenenza. Va bene, perché non ho tempo di cercare altro. Ma se avete una stanza in più da sub–affittare, come sempre fatemelo sapere. Sapete di che pasta sono fatto. Jolly, Hotel Manager di Habbohotel.it è addirittura oltre, e non ci dispiacerebbe avere compagnia…
Milano. Stanza. Pareti da imbiancare e letto un po' cuccia. Però è vicino alla metropolitana. In casa due coinquilini, nulla che possa rivaleggiare con la coinquilina di PatBateman, e si vede solo Rai 1, per cui diventerò un otaku dell'Eredità e cucinerò come la Clerici, cioè con la vocina chioccia, il culo ondeggiante e il gusto che tanto in tv non si sente e sparisce dietro le lattee rotondità della "Antonellina".
Insomma Luigi, fin'ora non ho detto nemmeno una volta "figaaa"!
Lunedi 1 Dicembre 2003
P.S.: il G4 è fantastico…
Helsinki, Finlandia. Fa molto meno freddo di quanto uno si aspetti. Piove ed è buio. L'ufficio è silenzioso, un grande open space con sagome enormi di Habbo in giro. L'accoglienza è stata sobria ma sincera: non credo che sia nel carattere, piuttosto che nei modi, fare di più. Adesso una bella sauna in albergo, e poi cena Tex–Mex: tutti gli stranieri sono d'accordo che la cucina finlandese non ha niente per cui essere memorabile.