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Giovedi 1 Agosto 2002
Leggete, leggetelo tutto. E per aver fatto tanto rumore per un'iniqua legge sull'editoria e un articolo deflagrante di Oriana Fallaci, c'è troppo silenzio di questi tempi…
Un'intervista a Marc Canter che sposta il problema dell'usabilità da un approccio metodologico a uno olistico, prendendo in considerazione forze e tendenze in atto sul piano delle ripercussioni sociali di alcune tecnologie, in particolare gli strumenti di distribuzione di informazione tramite canali e abbonamenti (RSS) e l'uso di funzioni remote (XML-RPC e SOAP). Molte delle idee presentate sono già presenti nel whitepaper della società di cui Canter è attualmente presidente. Il nocciolo resta il medesimo nonostante edizioni diverse pongano l'accento più sulla personalizzazione e la user experience, altre più sulla distribuzione reticolare delle informazioni e sulle risorse di rete (intese secondo una visione procedurale e a oggetti, come metodi e proprietà della rete stessa) per fruirne.
La dimensione di rete e gli strumenti endogeni per utilizzarla sono oggi al centro dello sviluppo tecnologico. Abbandonata l'utopia del browser come sistema operativo la rete diventa fondamento della dimensione applicativa. Cosa cambia? Immagino che chi saprà inventare interfacce intelligenti per combinare come se fossero mattoncini Lego® web services e layout di pagina vincerà la sfida. Molti amici pensano di avere le carte in regola. (pss. si fanno chiamare uebdez...)